Il parcheggio pubblico di servizio alle attività parrocchiali e ad uso della zona pubblica fronteggiante il Sile diventa punto di intermediazione tra il paesaggio rurale dei campi e quello più urbano del centro storico.
La frequentazione dell’area è cadenzata principalmente dallo svolgimento delle funzioni religiose: si produce quindi un effetto tutto pieno (auto densamente parcheggiate la domenica) e di tutto vuoto (durante la settimana pochissime sono i mezzi in sosta) in uno spazio che ha una grande visibilità dall’intorno e che risulta strategico nella relazione con la Chiesa e il suo immediato contesto.

La strategia progettuale interpreta l’area come un ampio catino verde attraverso due azioni:
- realizzando nei lati verso i campi, dei terrapieni con diversa pendenza interno/esterno che mitigano l’impatto visivo fra la zona rurale e il parcheggio stesso con una vegetazione arbustiva rustica coprente di bordo (Cornus sanguinea),
- rendendo il parcheggio una superficie “inerbita” e quindi riconoscibile nella sua totalità come una distesa erbosa. Trattare a superficie erbosa l’intero spazio evita la realizzazione di superfici piane, dure, portanti ed impermeabili che tendono ad alterare l’equilibrio suolo-acqua e acqua-suolo conducendo ad alterazioni microclimatiche.

La vegetazione arborea è costituita da Populus nigra Italica disposti a filare lungo il confine con il Centro Parrocchiale e Malus sylvestris sul lato nord distribuiti in modo “casuale” ad individuare i posti auto.
La percorribilità pedonale all’interno del parcheggio è garantita da un percorso centrale asciutto, pavimentato con lastre in acciaio striate antisdrucciolo a formare una sorta di tappeto corsia di materiale grezzo che si collega con l’attacco dei percorsi perpendicolari al parcheggio e che portano verso la chiesa e alle attività di bordo fiume.