Il Nodo Intermodale dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia costituisce il “cuore” di un paesaggio complesso, si configura come la vera cerniera su cui confluiscono diverse modalità di trasporto.
Il movimento è l’essenza di questi luoghi e attraverso questa funzione sono stati declinati i diversi approcci di occupazione delle nuove aree distributive ela programmazione delle quattro fasi di cantierizzazione previste (dal 2010 fino al 2030).
I criteri base dello sviluppo del progetto sono stati sviluppati alcuni temi che vogliono segnalarsi come operazioni sensibili (e visibili nelle diverse fasi evolutive) di reinterpretazione di paesaggi esistenti come lo scarto e il recupero dei materiali e la tutela delle alberature esistenti.
Lo scarto e il recupero dei materiali deriva , ma al contempo qualifica, la strutturazione del progetto per fasi di cantierizzazione diversa.
Questa costruzione per parti e la relativa formazione e “decomposizione” di alcune aree forniscono la base su cui costruire il progetto sostenibile di ridisegno di un luogo. Su questa linea di principio la presenza del vivaio si presta a diventare il luogo di lavorazione e quindi di preparazione per la dismissione progressiva dell’area piantata da destinarsi in parte a nuova localizzazione ma soprattutto a nuovo impiego: da qui il concetto di un vivaio in movimento.
L’ipotesi di progetto degli spazi aperti e del paesaggio si genera dall’elevata disponibilità al trasferimento e quindi al riutilizzo della vegetazione che compone l’ex-vivaio presente all’interno dell’area di trasformazione. Il vivaio in movimento è il tema che caratterizza l’occupazione degli spazi aperti attraverso lo spostamento delle alberature, ragionato, temporalizzato e organizzato, guida il reimpiego della vegetazione per disegnare nuovi paesaggi, per occupare e qualificare gli spazi di sosta, per aiutare nell’orientamento.
Il movimento è anche il soggetto che modella terre e superfici. Un movimento inteso come ricollocazione di materiali presenti in loco e riutilizzati.
Il rimodellamento e il reimpiego di vegetazione, terre, e superfici guida in un itinerario continuo i percorsi e le percezioni in una ricomposizione del luogo che si rigenera attraverso il riuso delle diverse materie che lo compongono.
Crediti
Tessera, Mestre (Ve), 2010
Committente: Aeroporto Marco Polo S.p.a. SAVE
Gruppo di progettazione: RTP: Idroesse infrastrutture S.p.a., Steam s.r.l., con consulenti: Studio Roli associati, Ingegneria 2P&associati s.r.l., Sistemi operativi s.r.l., ing. M. Gottardo, ing. M. Vismara e per
Progetto paesaggistico: Made associati _ Michela De Poli e Adriano Marangon